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Come il mondo (anche quello del turismo) si prepara alla variante Omicron.

Dopo mesi in cui il Covid-19 sembrava avesse attenuato la sua pericolosità e contagiosità, per merito (?) anche dei vaccini siamo costretti a parlare di nuovo di pandemia.

Negli ultimi giorni attraverso i media, i social e qualunque altro canale di informazione siamo venuti a conoscenza di una nuova variante, denominata Omicron. Questa nuova variante arriva dall’Africa e nonostante non ne sia stata ancora accertata la pericolosità, il mondo intero si prepara a fronteggiarla. 

Se è pur vero che da qualche giorno sentiamo e leggiamo di possibili nuove chiusure, scopriamo insieme quale potrebbe essere lo scenario che ci aspetta.

In questo articolo troverete alcune informazioni importanti, rivolte soprattutto a chi ha programmato un viaggio durante le sue vacanze di Natale.

Ma vediamo gli effetti della variante Omicron sul turismo.

L’Unione Europea, come spiegato dal tweet della presidente Ursula von der Leyen ha deciso il blocco momentaneo dei voli dai Paesi dell’Africa meridionale.

Una scelta per contrastare questa nuova variante e soprattutto per poter tracciare gli spostamenti di chi nelle ultime settimane è transitato in uno dei Paesi a rischio.

La presidente, conclude il suo tweet invitando tutti gli Stati membri ad accelerare con la somministrazione delle terze dosi.

Il Ministro della Salute italiano, Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che vieta l’arrivo nel nostro Paese a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica. Non solo, anche in Malawi, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed eSwatini. Sospendendo di fatto i collegamenti con questi Paesi fino a metà dicembre.

Linea dura, invece, da parte del governo inglese che per bocca del suo Premier Boris Johnson ha annunciato ben tre settimane di divieto di viaggi. Decisione presa subito dopo la scoperta di due casi di variante Omicron. Saranno introdotte, poi, nuove restrizioni per tutti coloro che vorranno entrare nel Regno Unito.

Le nuove disposizioni del governo britannico prevedono un tampone molecolare effettuato entro il secondo giorno dall’ingresso e l’obbligo di isolarsi fino al risultato negativo dello stesso.

Obbligo di isolamento, invece, per tutti coloro che invece sono stati in contatto con un caso sospetto di variante, indipendentemente dal numero di vaccinazioni ricevute.

Situazione fuori dall’Unione Europea

Altre chiusure e divieti causati dalla variante Omicron si registrano in Marocco. Uno dei Paesi africani con la più alta affluenza turistica ha deciso per la chiusura delle frontiere aeree, sospendendo tutti i voli in arrivo fino a domenica 12 dicembre 2021.

Stessa linea adottata anche dal Giappone, che ha annunciato lo stop agli arrivi dall’estero.

Stessa linea adottata anche da Israele. Dove sono stati registrati casi di positività alla variante Omicron e per le prossime due settimane sono vietati i voli internazionali. Per questo motivo il Governo israeliano ha stabilito la chiusura delle frontiere, una decisione presa per salvaguardare l’economia del Paese e soprattutto mantenere attivo il sistema scolastico.

Con una nota ufficiale il South African Tourism, fa sapere di avere piena fiducia nel sistema sanitario nazionale. Il Paese, infatti, ha deciso di non chiudere i suoi confini, incoraggiando quanti vorranno dirigersi in Sudafrica per continuare a esplorare e godersi le attrazioni del Paese.

In Sudafrica puntano a breve a vaccinare il 70 % della popolazione adulta; il clima ed i protocolli anti Covid, garantiranno sicurezza a quanti decideranno di dirigersi verso il Paese.

Rischio Lockdown per la variante Omicron?

Da quanto si apprende in questi primi giorni dalla scoperta e diffusione della variante Omicron sembra essere lontano il rischio di un nuovo lockdown generale. I motivi sono semplici e facilmente intuibili.

A differenza di quanto accaduto a marzo 2020 la maggior parte della popolazione che viaggia è vaccinata; i protocolli anti virus sono ormai ben rodati; il sistema di tracciamento funziona e mascherine e tamponi sono alla portata di tutti.

I governi europei hanno scelto di chiudere i confini per 2-3 settimane scongiurando, almeno per il momento, possibili dure restrizioni. Una decisione presa per salvaguardare non solo il Natale, ma anche e soprattutto il sistema economico già falcidiato dalla pandemia.

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